Lasciate che sia il bimbo a scegliere, senza forzature . L’importante è che si diverta.

Ogni bambino deve scegliere il suo sport. D’altronde fare attività fisica e sport con regolarità fa bene, come sostengono medici e pediatri. Attenzione, però: è importante non far sentire i bambini campioni a tutti i costi; l’unica cosa che conta è che i piccoli abbiano la possibilità di muoversi tutti i giorni e siano impegnati in giochi e attività piacevoli e divertenti. Come dire, non prendetevela se vostro figlio non diventa bravo come Kakà.

Piuttosto, a partire dai quattro anni di età e nel rispetto delle tappe evolutive, incoraggiatelo a provare un po’ tutte le discipline. In linea di massima, per i più timidi sono consigliati gli sport di squadra, che favoriscono la socializzazione, mentre i più vivaci possono trarre benefici da sport come il calcio e la pallacanestro, che necessitano di un grande dispendio di energie ma che si basano su precise regole da rispettare.

Infine le discipline orientali: karatè e judo, ad esempio, favoriscono una costante ricerca di equilibrio. Sempre nel rispetto dell’avversario.

E il nuoto? Perfetto per tutti.